Raffaello Ravasio ha iniziato lo studio della chitarra con Abramo Comandini a Rimini vincendo giovanissimo il Primo Premio alla Rassegna Musicale Internazionale di Urbino, il Primo Premio al Trofeo Internazionale

Città di Casarza Ligure ed altri secondi e terzi posti in concorsi nazionali e internazionali. Ha continuato gli studi musicali con Maurizio Cerqua all’Istituto Musicale Pareggiato “Lettimi” di Rimini, diplomandosi poi a pieni voti al Conservatorio di Bologna sotto la guida di Piero Bonaguri.

Successivamente ha conseguito con lode il Diploma Accademico di II Livello presso l’Istituto Musicale Pareggiato di Rimini ed in duo con la flautista Rossana Fani ha seguito un corso di alto perfezionamento in musica da camera presso la Scuola di Musica di Fiesole.

E’ docente di chitarra presso il Liceo Musicale “F.Petrarca” di Arezzo. Allo studio della chitarra ha affiancato uno studio universitario laureandosi al D.a.m.s dell’Università di Bologna. Ha seguito masterclasses di Alfonso Borghese, Aldo Vianello, Leo Witoszynskyj e Piero Bonaguri.

E’ stato solista di alcune orchestre e quartetti d’archi (Quartetto Oida di Arezzo, Orchestra dell’Istituto Pareggiato “Lettimi”). Ha suonato e fatto concerti in Italia e all’estero (Philarmonic Music Center di Dubai, Fresno City College e West Hill College in California, Casa Italia Zerilli-Marimò della New York University, Gallerie des Luthières di Lione, Café de La Mer di Montecarlo).

Alcuni compositori contemporanei gli hanno dedicato brani per chitarra sola o chitarra insieme ad altri strumenti. Tra questi vi sono Fabio Mengozzi, Marco Reghezza, Giovanni Scapecchi, Roberto Tagliamacco, Paolo Ugoletti, Andrea Vezzoli. Alcuni di questi brani sono stati da lui curati per Edizioni musicali Ut Orpheus.

E’ stato invitato a tenere masterclasses in importanti istituzioni musicali (Gallerie des Luthières di Lione, Fresno City College, Philarmonic Music Center di Dubai e nei corsi estivi del Festival Savinese). Ha registrato tre dischi per Edizioni Aldebaran (2016) e Editions Habanera (2018 e 2019). Delle sue esecuzioni si è scritto ‹dà “voce” all’anima iberica della chitarra in tutta la sua inimitabile poesia ed espressività, regalando emozioni difficili da restituire con le parole› (Corriere dello Spettacolo 2016).

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