1 G. Deraco Alea notturna (2013)
2 B. Bartók Notturno da Mikrokosmos Vol. 4 (1926/1939)
3 D. Venturi BCH (2011)
4 A. Gottardo Nocturne per fauno (2020) *
5 F. De Rossi Re Nightfall (2019) *
6–8 C. Galante 3 Intermezzi alla notte (2002)
La lingua di ferro della mezzanotte batte dodici volte
Recitativo con cielo stellato
Danza dell’inquieto plenilunio
9 O. Coluccino Prima stanza (2009)
10 M. I. Glinka Notturno in fa minore La Séparation (1839)
11 P. I. Tchaikovsky Notturno in do diesis minore, dai sei pezzi Op. 19 (1873)
12 F. Poulenc Notturno Les cloches de Malines (1934)
13–14 M. Montalbetti Deux Nocturnes, au jeu des éphémères (2019) **
15 F. Chopin Notturno in do diesis minore Op.Post. (1830)
*Opera scritta per Ilaria Baldaccini e a lei dedicata
**Opera commissionata con il sostegno di Siae-Classici di Oggi ed. 2018-2019
e dedicata a Ilaria Baldaccini. Incisione del manoscritto.
Dolce e chiara è la notte e senza vento
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
posa la luna, e di lontan rivela
serena ogni montagna.
Giacomo Leopardi
Scura la Notte, luminose le Stelle
di Renzo Cresti
Nell’arcaica cultura ellenica dell’Orfismo, la Notte era immaginata come un grande uccello nero che dopo essere stato fecondato dal Vento depose un uovo d’argento da cui nacque Eros. A questi perso- naggi simbolici ne sono legati altri quali Thanatos, Ipnos, le Moire, il Fatum. Quanti rapporti si posso- no creare partendo dalla Notte! L’ora della mezzanotte è poi quella che rappresenta il momento dove tutto può avvenire, il naturale e il sovrannaturale, il fatato e lo stregato, l’eccezionale e il mostruoso. È anche l’ora dove l’uomo si concentra su se stesso, medita sul suo destino, dove i sogni, l’inconscio e l’oscuro che sta in noi prende il sopravvento. La Notte è anche legata al tema della Natura e ai suoi momenti sublimi, come nella cosiddetta poesia ossianica. Tutta l’arte romantica ha spiegato bene questi rapporti con la Notte, ben prima di Freud che, all’inizio del Novecento, codificò le pulsioni in una disciplina precisa, la psicanalisi, che successivamente conobbe molte varianti e molta fortuna. Ma la notte è anche il momento incantato dei sogni d’amore, dove le stelle sono luminose e rischiarano i sentimenti. L’idea di Ilaria Baldaccini di dedicare questa antologia pianistica a un tema così centrale è molto interessante e suggestiva.
Per la Romantik la Notte fu il nero sudario con il quale avvolgere tormenti e passioni, attimi struggenti ora angosciosi ora appassionati ora tormentati ora patetici. Non vi era bisogno di aggiungere titoli esemplificativi, i notturni per i romantici erano i loro compagni nel viaggio verso un luogo psichico diverso da quello quotidiano, non a caso il brano di Chopin, il solo autore appartenente alla generazio- ne romantica insieme a Glinka, porta solamente il numero di opera. Anche per Tchaikovsky e Bartók non c’era necessità di dare un titolo, la musica notturna esprime di per sé. L’impostazione cambia con Poulenc (la Notte francese è meno minacciosa di quella tedesca) e ancor più con i compositori recenti e italiani (la Notte italiana è mediterranea). A parte i riferimenti, più o meno espliciti a Chopin (Montalbetti) e a Britten (De Rossi Re), la Notte si fa aleatoria (Deraco) collegandosi al Fatum, barocca con un Bach stralunato (Venturi), crepuscolare (Gottardo), silenziosa (Coluccino), stellata e inquieta (Galante), in una varietà di idee della Notte che rimanda alla molteplicità stilistica di questo album. L’antologia è volutamente eterogenea, un attraversamento della storia e della geografia seguendo una delle tematiche fondamentali di tutta la cultura di tutto il mondo, qui presente nelle variegate interpre- tazioni occidentali. I progetti musicali di Ilaria Baldaccini sono sempre precisi e ogni suo cd è relativo a una progettualità anche a vasto raggio, come quella sulla riscoperta dei compositori fiorentini o che a Firenze hanno lavorato, principalmente presso il Conservatorio Cherubini. Troppo spesso si assiste ancora a cd montati senza un criterio che non sia quello dei pezzi che l’esecutore sa fare meglio, per fortuna la Baldaccini ci regala sempre programmi con composizioni ben collegate fra loro. Le interse- zioni storiche, i crocevia stilistici e gli intrecci tematici che ascoltiamo in questo bel cd ci forniscono una mappa della creatività che la Notte ha saputo sollecitare.
La Baldaccini ha già dato più volte prova della sua bravura, spesso in incisioni per la Vinci Records, ma non solo di abilità esecutiva si tratta, seppur questa sia fondamentale, ma anche di intelligenza nello scegliere e nell’impaginare i brani e di sensibilità nell’interpretarli e in questo caso ne occorre parec- chia, visto che gli autori affrontati sono diversi fra loro, storicamente, culturalmente, stilisticamente e con una loro spiccata personalità. La Baldaccini è bravissima a legare insieme tutte le tappe del suo attraversamento, tout se tien. La delicatezza del tocco predomina, seppur non esente da momenti di eccitabilità, regalandoci il sentimento della Notte, diverso nel suo mutare ma unico nell’insieme delle emozioni che la Baldaccini ci propone con partecipazione, entrando dentro e puntando al cuore espressivo di ogni brano che interpreta.