- Marcello PANNI – Nocturne 3
- Domenico TURI – Tre Aforismi
- Jukka TIENSUU – Plus1
- Matteo D’AMICO – Impromptu
- Fabrizio DE ROSSI RE – Busoni Gespenst (il fantasma di Busoni)
- Dai FUJIKURA – Broken Shackle
- Simone CARDINI – Exaptation
DUO ESSENTIA
Alice Cortegiani clarinetto – Samuele Telari fisarmonica
Registrato in EMA Vinci service
© EMA Vinci records 14 Maggio 2020 – L&C
Il programma propone una serie di nuovi brani per Clarinetto e Fisarmonica che rappresentano una raccolta di esperienze accumulate durante la nostra attività.
Forte è l’influenza e l’apporto dei compositori Romani: Roma ed il suo bacino culturale è l’ambiente che ci ha accolto fin dagli inizi, i compositori qui citati sono da sempre stati dei punti di riferimento.
Per quanto riguarda De Rossi Re, Panni e D’Amico è stato effettuato un lavoro di adattamento e rivisitazione: infatti si tratta di brani nati per altre formazioni da camera e/o per strumento solo (come nel caso di “Nocturne 3” di Panni) che sono stati ripensati per la nostra formazione.
La risonanza del pianoforte in “Busoni Gespenst” diventa a volte un cluster ed in altre un respiro ansimante della fisarmonica. In “Nocturne 3” di Panni, la fisarmonica fa da ombra al canto popolare declamato dal clarinetto basso in modo esasperato; più vicino “Impromptu” di D’Amico visto che nella prima versione è l’organo lo strumento complice del clarinetto.
Per quanto riguarda Turi e Cardini si tratta invece di due composizioni originali (“Exaptation” di Cardini commissionata da noi stessi): sono due squarci estremamente diversi ma ugualmente interessanti di come intendere e sentire le sonorità dei due strumenti:
In “Tre Aforismi” di Turi abbiamo piccoli momenti molto contrastanti, come dei piccoli quadri impressionisti in cui vengono catturate le più raffinate sfaccettature timbriche degli strumenti. In “Exaptation” Cardini compie invece un viaggio, partendo dalla gestualità degli strumenti: il soffio che hanno comune, e poi la percussività della fisarmonica (cassa, mantice, tasti) unita a quella del clarinetto (slap e rumori di chiavi). Questi sono la base su cui si sviluppa il brano, che dopo un inizio dal carattere lirico, richiama nella sua parte più animata a volte sonorità Klezmer, altre l’ironia di Shostakovich, alludendo in un ultimo urlo al ritmo di tango più appassionato; un continuo adattamento della cellula iniziale che muta in continuazione durante il brano.
Tiensuu è il più datato: la Finlandia è stata da sempre un luogo molto fertile per la letteratura fisarmonicistica, e il suo “Plus 1” composto negli anni ’90 ne è un fantastico esempio. Dopo una prima parte di inseguimenti, dove uno deve imitare velocità, articolazione e intenzione dell’intervento appena eseguito dall’altro, inizia una frenetica imitazione che gioca molto sull’instabilità dell’accentazione e sul virtuosismo strumentale.
“Broken Shackle” di Fujikura è una continua fusione di suoni: strappate e suoni rarefatti vengono alternati e contrapposti creando ogni volta luoghi sonori innovativi.
Crediamo che questa nostra testimonianza possa essere d’interesse verso un repertorio che oltre ad essere in continua espansione, sta ormai acquisendo anche un certo spessore e positivi riscontri, grazie al lavoro di importanti compositori.
Duo particolare, che permette però di esplorare repertori vastissimi: trascrizioni classiche, romantiche, impressioniste, colonne sonore, musica contemporanea e sperimentale. Fil rouge che lega gli esecutori è una costante ricerca, dunque, nelle possibilità tecniche e timbriche dei propri strumenti; la curiosità nello sperimentare il nuovo e rivivere l’antico; la volontà dunque di carpire l’ Essentia musicale.
Il duo, formatosi nell’Ottobre del 2015, ha già tenuto numerosi concerti in sale e rassegne concertistiche di rilievo come: Teatro San Carlo di Modena (G.M.I), Teatro Quarticciolo
( Roma), IUC – Istituzione Univarsitaria dei concerti, Fondazione Isabella Scelsi, Stagione concertistica Assoli, Conservatorio di Musica “Lucio Campiani” di Mantova, Auditorium Monteverdi per la stagione Mantova Musica, RomaTre Orchestra e molti altri.
Nel 2018, prendono parte al Festival Pergolesi-Spontini con un programma monografico di Alessandro Sbordoni e un altro con prime esecuzioni di Matteo Angeloni, Saverio Santoni e Marco Sinopoli.
Nel 2019 debuttano come duo al Festival Nuova Consonanza di Roma con première di Riccardo Santoboni e Giorgio Costantini. Sempre nel 2019 prendono parte alla pièce teatrale “Can You Heart Me”, per il Macerata Opera Festival e RomaEuropa Festival, con regia di Lorenzo da Ponte e Clio Saccà, con musiche di Marco Sinopoli. In occasioni del festival Desideria, organizzato dall’Accademia Filarmonica Romana, presentano un programma di inediti su testi di Pirandello, con musiche di Marcello Panni, Marcello Filotei, AlbinoTaggeo e Fabrizio De Rossi Re.
Il loro interesse e la loro attenzione verso i nuovi repertori li hanno portati a collaborare anche con altri compositori come Matteo D’Amico, Simone Cardini, Domenico Turi, Sofia Avramidou, Massimo Munari.
Dai Fujikura, dopo aver ascoltato Broken Shackle inciso nel CD Broken Shake (EMA Vinci Record) 2020
“Ero uno studente quando ho scritto questo brano e non avrei mai pensato si potesse registrare e suonare così. “
SAMUELE TELARI (Fisarmonica): Samuele Telari, vincitore del Arrasate-Hiria Competition (Spagna) nel 2018 e del “Premio Internazionale Città di Castelfidardo” nel 2013. Nel 2019 è stato selezionato per la rappresentanza internazionale da YCAT (Young Concert Artist Trust).Si è esibito in festival e sale da concerto come: Società dei Concerti di Milano, Royal Birmingham Conservatoire, Amici della Musica di Firenze, Cité de la Danse et la Musique (Strasburgo), Berlin Phliarmonie tra gli altri. Ha collaborato con orchestre, FORM, I Virtuosi Italiani e la State Hermitage Orchestra di San Pietroburgo. Nel 2017 è uscito il suo primo CD da solista LIMES (VDM Records), recensito da la Repubblica, IlSole24Ore, Suonare News, Avvenire, Piazza Verdi (Rai Radio 3). È docente di Fisarmonica presso i Conservatori “B.Maderna” di Cesena, “Gesualdo da Venosa” di Potenza e “”F.A.Bonporti” di Trento.
ALICE CORTEGIANI Nata a Rieti nel 1994, inizia lo studio del clarinetto all’età di 8 anni. Nel 2014 si diploma in Clarinetto con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, mentre nel maggio 2017 consegue la Laurea Specialistica di II livello in Musica da Camera con votazione 110/110 e Lode. Si perfeziona all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Alessandro Carbonare, successivamente con Calogero Palermo, Fabrizio Meloni.
Musicista poliedrica e dalla personalità estroversa, il suo repertorio è vasto e caratterizzato anche
da una forte presenza di musica contemporanea, alla quale si dedica collaborando con numerosi compositori, contribuendo quindi alla formazione di nuovo repertorio per il clarinetto, con esecuzioni di première sia da solista che in formazioni cameristiche. La sua attività concertistica la vede esibirsi in importanti teatri e stagioni come La Biennale di Venezia, Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, Sala Petrassi e Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro dell’Opera di Roma, Auditorio Nacional de Musica de Madrid, Festival ArteScienza, EMUfest tra gli altri. E’ stata diretta da Direttori come Donato Renzetti, Bruno Aprea, Carlo Rizzari, Francesco Bossaglia, Matthieu Mantanus, Andrea Ceraso, Tonino Battista.
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