Alessandro Magini IL RAGGIO ARDENTE – per Sei voci femminili, elettronica, video Suoni, musiche e immagini per la poesia di Michelangelo Buonarroti e di Pontus de Tyard Interazioni video con opere di Marco Bagnoli e Michelangelo Prtiture, elettronica, video – Alessandro Magini ENSEMBLE SIX VOIX SOLISTES Anne-Emmanuelle Davy (soprano) Christel Boiron (soprano) Thi-Lien Troung (mezzosoprano) Sophie Poulain (mezzosoprano) Caroline Gesret (contralto) Isabelle Deproit (contralto) Direttore ALAIN GOUDARD Voci recitanti Alessandro Magini (italiano) Stéphane Toussaint (francese) Ingegnere del suono GIUSEPPE SCALI Una collaborazione Résonance Contemporaine-EMA Vinci records Il materiale fotografico relativo alle opere di Marco Bagnoli è stato concesso dall’Atelier SPAZIOXTEMPO La scultura, l’architettura e la pittura di Michelangelo non hanno bisogno di essere ulteriormente commentate. Meno nota, almeno tra il grande pubblico, è la produzione poetica dell’artista toscano. Eppure le rime michelangiolesche, espresse in una lingua di rara bellezza, sono capaci di parlare anche all’uomo moderno e riflettono tutta la forza della cultura umanistica fiorentina d’impronta neoplatonica; una cultura dal valore universale che valicò ben presto i confini toscani per radicarsi in Europa, particolarmente in Francia. Non è un caso se l’umanista e poeta Pontus de Tyard (uno dei fondatori del primo movimento della storia letteraria francese, la Pléiade), trovò proprio nelle rime di Michelangelo un fondamentale punto di riferimento. Il presente lavoro intende mettere a confronto due diverse lingue poetiche forgiate per esprimere una medesima visione del mondo e una medesima aspirazione artistica e umana. Il raggio ardente “mette in scena” i suoni delle poesie di Michelangelo e di Pontus intonati in forma madrigalistica da un gruppo di sei voci femminili, al quale si contrappone l’elaborazione elettronica di particolari strumenti. Forme poetiche e musicali di un’antica tradizione culturale si confrontano dunque con moderne tecnologie e nuove modalità compositive. Il materiale trattato elettronicamente è stato creato da una specifica campionatura dei suoni provenienti dai registri di un organo del XVII sec. (Traeri 1699 presso l’Oratorio Bardi di Vernio, Toscana), dagli armonici prodotti dalla cordiera di un pianoforte storico (Blüthner) e dalle risonanze di un set di campane tibetane originali: soffio, percussione, emanazione. L’elemento elettronico, simbolo del mondo sonoro contemporaneo, nasce dunque da suoni che provengono dal passato e che si trasformano nella loro proiezione verso il futuro. La partitura è concepita come luogo teatrale dove tradizione e innovazione si confrontano: l’antica forma del madrigale interpreta due lingue poetiche fuori dal tempo, attraverso una vocalità contemporanea che si contrappunta con l’artificio elettronico costruito su sonorità provenienti da un lontano passato. Il suono interagisce inoltre con una sua proiezione visiva che sviluppa tematiche michelangiolesche attraverso il mondo figurativo di un artista contemporaneo come Marco Bagnoli e alcuni accenni all’iconografia michelangiolesca. I testi di Michelangelo e di Pontus de Tyard sono stati scelti per affinità di contenuti e per creare una struttura drammaturgica in grado di svilupparsi senza soluzione di continuità, alternando lingua italiana e francese, vocalità polifonica, recitazione, tessuto sonoro elettronico, immagini. [Alessandro Magini] #EMA Vinci records #ema vinci edizioni #emavici service