Titolo | Volubile e leggiera |
Compositori | Alessandra Bellino |
Autori | n.a. |
Organico |
Voce (Monica Benvenuti); Bajan (Francesco Gesualdi); Chitarra (Gisbert Watty); Fagotto (Paolo Carlini); Flauto (Luciano Tristaino); Pianoforte (Matteo Fossi, membro del Quartetto Klimt); Viola (Edoardo Rosadini, membro del Quartetto Klimt); Violino (Duccio Ceccanti, membro del Quartetto Klimt); Violoncello (Alice Gabbiani, membro del Quartetto Klimt) |
Tracce |
1. Iavnana per voce di soprano e bajan Monica Benvenuti e Francesco Gesualdi2. … Fra Stella e Stella … per flauto e chitarra Luciano Tristaino e Gisbert Watty3. Prèsage per voce di soprano, pianoforte e trio d’archi Monica Benvenuti e Quartetto Klimt (Duccio Ceccanti, Edoardo Rosadini, Alice Gabbiani e Matteo Fossi)4. Gustavo B per chitarra sola Gisbert Watty5. En-canto per voce di soprano e pianoforte Monica Benvenuti e Matteo Fossi6. Medusa mi rassembra per flauto e fagotto Roberto Fabbriciani e Paolo Carlini |
Descrizione | Composizioni strumentali e vocali strumentali |
Altro | Note critiche al libretto a cura di Renzo Cresti e Alessandra Bellino |
Registrato | EMA Vinci Service |
Masters Audio | 2017, Giuseppe Scali e Marco Cardone per EMA Vinci records |
Grafica | 2017, Alessandra Bellino |
Copyright | @ 2017 EMA Vinci records 50058 |
Uscita programmata per il 03-10-2017
con presentazione al Museo del Novecento di Milano
VOLUBILE E LEGGIERA di Alessandra Bellino
Secondo volume che la EMA Vinci records produce per la compositrice Alessandra Bellino.
Tracce
1. IAVNANA per voce di soprano e bajan
Monica Benvenuti e Francesco Gesualdi
2. … FRA STELLA E STELLA … flauto e chitarra
Luciano Tristaino e Gisbert Watty
3. PRÈSAGE per voce di soprano, pianoforte e trio d’archi
Monica Benvenuti e Quartetto Klimt (Duccio Ceccanti, Rosadini Edoardo, Alice Gabbiani e Matteo Fossi)
4. GUSTAVO B chitarra sola
Gisbert Watty
5. EN-CANTO per voce di soprano e pianoforte
Monica Benvenuti e Matteo Fossi
6. MEDUSA MI RASSEMBRA flauto e fagotto
Roberto Fabbriciani e Paolo Carlini (composizione a loro dedicata)
Masters audio e grafico realizzati da EMA Vinci records
La lievità del suono poetico
di Renzo Cresti
Le incisioni di musiche dei compositori d’oggi sono talmente rare che ogni uscita va salutata con entusiasmo, se poi all’ascolto di queste musiche ti appassioni vuol dire che sei in una situazione di ammirazione, per la bravura del compositore e degli interpreti, ma l’abilità tecnica non è sufficiente a comunicarti idee e sentimenti, la competenza e la destrezza sono doti indispensabili per comporre e fare della buona musica, ma se non sono sorrette da una partecipazione che si percepisce come vera e sincera i lavori diventano accademici; è proprio grazie a questa complicità di ragioni e sentimenti che la musica di Alessandra Bellino convincono sia dal punto di vista tecnico-formale sia da quello espressivo e quando siamo in presenza di un’arte così completa si capisce quanto essa vada in profondità nell’affrontare le tematiche del nostro essere e del nostro esserci nel mondo. Il valore della musica della Bellino aumenta se si considera che troppe sono le musiche scritte per vanagloria e che hanno un ruolo come quello di un soprammobile, ma alla musica si può chiedere molto di più, di essere una spia sensibilissima dell’epoca in cui ci è dato vivere. Questa ricerca di un affondo esistenziale la si nota subito, ancor prima di ascoltare la musica, nella lettura dei testi poetici che la Bellino sceglie, testi che nella loro diversità di epoca, di stile e tematiche, vanno a investigare le problematiche del vivere.
Il titolo del cd proviene da un verso di Giovan Battista Marino che potrebbe essere preso a enunciazione della poetica compositiva della Bellino: la figura femminile descritta è “volubile e leggiera” esattamente come le figure musicali che si rincorrono nei brani, cangianti, iridescenti, ricche di chiaroscuri, mutevoli, volubili appunto e sottili, leggere. È quello della figura che si sdoppia e si ricongiunge, riverberandosi in giochi timbrici, il punto centrale del modus operandidella Bellino, basato sul concetto di figura (concetto che è tornato prepotentemente in primo piano negli ultimi anni), nel caso della scrittura della Bellino figura vorticosa nel suo contorcersi e trasfigurarsi, nel suo procedere e nel suo costruire la trama sonora, ma impetuosa anche nel senso virtuosistico (come in …fra stella e stella…); inoltre, un’altra caratteristica è quella che la figura ha un tratto esplicitamente gestuale (come in Gustavo B) e si abbina simbolicamente alle parole chiave del testo prescelto (per esempio in Présage, dove parole quali lieve, ansia, palpitante sembrano guidare l’andamento evocativo del brano). L’evocazione è caratteristica essenziale (struggente in En-canto), nel madrigale di D’Annunzio richiama il tempo, con il suo fluire inesorabile tratteggiando climi espressivi crepuscolari.
I testi a volte costituiscono solo fonti di ispirazioni, non sono cantati o declamati, come in Medusami rassembra e nel citato Gustavo B, in questi casi occorre avere una straordinaria sensibilità strumentale per seguire le intime pieghe espressive che le poesie comunicano, sensibilità nel comporre e nell’eseguire (e tutti gli interpreti di questo cd sono davvero eccezionali). Le poesie prescelte, oltre a rappresentare una guida simbolica-espressiva, sembrano costituire una sorta di ritualità ossia vi è un aspetto rituale che sostanzia il gesto compositivo della Bellino, questo è evidente in Iavnana ma sotto traccia è sempre presente.
Senza ideologie o teorie a cui sottostare, la libertà compositiva della Bellino scorre svincolata e sciolta ma autogovernata da una progettualità che non è affatto ‘volubile e leggiera’ (mutevoli e sottili sono le figurazioni), ma solida, ferma, costante e perfino rigorosa in certi momenti e nel rispetto del concetto di forma; la leggerezza sta nel modo di porgere, nella lievità del suono poetico, formando, nell’insieme, uno stile originale e apprezzabilissimo.
Alessandra Bellino
Volubile e leggiera – opere vocali e strumentali
Giovan Battista Marino, nel suo testo “Statua di bella donna” (ne “La Galeria”, 1620), definisce “volubile e leggiera” una figura femminile marmorea che gli appare continuamente cangiante, fino ad una tale suggestione psicologica da fargli confondere la realtà con la finzione e rendendola ai suoi occhi quasi viva. Una doppia essenza che pone in collegamento continuo mente e cuore, vero e falso, e che si riverbera nelle composizioni vocali e strumentali scritte fra il 2000 e il 2016 che fanno parte di questo progetto discografico.
I brani si richiamano l’un l’altro con continui rimandi timbrici: i chiaroscuri che incarnano il maschile e il femminile della voce umana in “IAVNANA” con voce e bayan che si fondono in un unico respiro, si ripropongono in “Medusa mi rassembra” dove flauto e fagotto, ai due estremi opposti, si rincorrono alla ricerca di un comune baricentro in un gioco nervoso di sdoppiamento e ricongiungimento dell’immagine sonora, in cui persino la voce cerca una via d’uscita dalle costrizioni dell’imboccatura. La chitarra che in “…fra stella e stella…” percorre insieme al flauto traiettorie che vanno da un punto all’altro alla ricerca di uno slancio comune, assume in “Gustavo B” una gestualità che tende a trasformarla via via in chitarra elettrica, e ancora in “En-Canto” a farla identificare con gli interventi in cordiera del pianoforte che ne emula la gestualità e la timbrica assecondando i sussurri della voce, privato qui della sua identità, ben evidente invece in “Présage” arricchito dagli archi che quasi avvolgono il canto nel suo incedere espressivo.
“Volubile e leggiera” è il secondo progetto monografico di mie opere vocali e strumentali interamente prodotto negli studi della EMA Vinci Records, dopo “Gran Salto” di sole opere strumentali già inciso con l’Etichetta EMA VINCI Records nel 2016, entrambi realizzati nell’ambito del Progetto SIAE Classici di Oggi.
Il mio grazie va a Giuseppe Scali e a Marco Cardone per l’altissima professionalità e perizia nel ricercare il miglior risultato possibile per ciascun brano e per la loro non comune generosità nel dedicare la massima attenzione al mio progetto di suono.
Un grazie particolare va a tutti gli interpreti, Monica Benvenuti, Matteo Fossi, Duccio Ceccanti, Edoardo Rosadini, Alice Gabbiani, Gisbert Watty, Luciano Tristaino, Francesco Gesualdi, Paolo Carlini e Roberto Fabbriciani, con i quali ho avuto l’immenso piacere di collaborare a stretto contatto e nella massima sintonia durante le fasi di produzione, musicisti la cui caratura, disponibilità e sensibilità artistica sono state per me fondamentali per ritrovare pienamente espresso il mio pensiero.
Grazie di cuore a Renzo Cresti per la sua prestigiosa presenza in questo progetto, per averne tracciato il percorso con rara eleganza cogliendo il senso più profondo del mio sentire (non solo musicale), e le cui parole di apprezzamento rappresentano per me, e certamente per tutti gli interpreti, motivo di grande soddisfazione.
Ringrazio infine SIAE Classici di Oggi per aver immaginato un progetto di collaborazione a largo raggio nell’ambito della nuova musica, all’interno del quale mi è stato possibile proseguire nel percorso iniziato un anno fa con l’Etichetta EMA VINCI Records, un marchio che pone la musica in primo piano promuovendola con la sua importante attività di divulgazione e conservazione.